Italo De Zan e la Milano-Torino

Tra le vittime di questi giorni a causa del Corona virus, c’è anche la figura di Italo De Zan, morto a Treviso all’età di 94 anni. La sua pedalata venne oscurata al tempo dai mostri sacri del ciclismo: Coppi e Bartali, con i quali condivideva un ottimo rapporto di amicizia,  con il secondo periodicamente si trovava a cena qua e là per l’Italia, avendo in comune con il mitico personaggio toscano, oltre che la passione per il ciclismo, anche uno spiccato amore per le raffinatezze della buona tavola”. De Zan, non diventò mai un campione, relegato troppo presto alla figura di gregario, tuttavia si prese qualche bella soddisfazione, come quella volta che alla Milano-Torino, al tempo considerata una delle classiche di apertura stagione, si aggiudicò la corsa davanti al compagno di squadra Giovanni Pinarello (che sarebbe poi diventato un famoso imprenditore di biciclette sportive). Era il 9 marzo 1947, titolano i giornali: “…come previsto, la corsa costituisce un banco di prova per i giovani…”.

E i giovani non si fanno scappare l’occasione per dimostrarlo, a Borgomanero il savonese Vincenzo Rossello va in fuga col compagno di squadra Guido De Santi soprannominato: “Il fuggitivo pazzo” , a Torino, all’ingresso del motovelodromo  i due  vengono  raggiunti da un gruppetto di inseguitori, spinti dalla forte pedalata di Italo De Zan, che in volata si aggiudicherà la corsa.

Oltre a questa, le principali vittorie da professionista furono una tappa al Giro d’Italia nel 1948,  la Sassari_Cagliari nel 1949. Fu terzo al Giro di Lombardia  nel 1947, quarto al Giro di Lombardia nel 1946 ed alla Milano-Sanremo del 1949

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Sono un curioso del XX secolo
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