Quei fumetti, così proibiti

I ricordi della mia infanzia sono inevitabilmente collegati alle professioni di mio padre; la gestione del Cinema Comunale di Pancalieri e la sua edicola-cartoleria, son cresciuto a pane, pellicole e giornali.

Avevo 11 anni e a quella età, nel pomeriggio finita la scuola stavo spesso in negozio a dare una mano e in attesa dei clienti leggevo, leggevo tanto, di tutto quotidiani, settimanali, fumetti, solo quei giornaletti in fondo, sulla sinistra del bancone, solo quelli mi era proibito leggere e infatti erano proprio quelli che con un occhio alla tenda che separava il retrobottega e uno ai disegni, mi sfogliavo voracemente. Non ho mai capito se sia stato un fattore genetico o la lettura di quei giornaletti, ma col tempo mi son perso qualche diottria per strada.

Del resto, Il successo di Diabolik e dei suoi vari emuli aveva infatti aperto la strada a pubblicazioni popolari sempre più propense ad osare anche sul versante della sensualità, sino agli anni Sessanta del secolo scorso, il fumetto era stato relegato, in Italia, a passatempo per bambini e ragazzi. Quando Angela Giussani inventò Diabolik (novembre 1962), con un personaggio che si rivolgeva esplicitamente a un pubblico adulto, le cose cominciarono lentamente a mutare, c’era di mezzo anche una donna, Eva Kant, sexy, ammiccante nel suo abbigliamento.

Fu l’editore Renzo Barbieri, il primo ad alzare l’asticella e a puntare sull’elemento erotico in maniera esclusiva, a metà degli anni 60 lancia i primi eroi del fumetto erotico nostrano. Sono Isabella, un cappa e spada, che sembra una copia della più nota Angelica, la serie di film interpretati da Michelle Mercier e Goldrake, una specie di 007 che assomiglia tanto a Jean Paul Belmondo, entrambi disegnati da Sandro Angiolini. Lo stesso disegnatore qualche anno dopo diede vità ad un altro personaggio: Vartan che tanto assomigliava alla omonima cantante francese. Nacque così questa rivisitazione di noti personaggi del mondo dello spettacolo in chiave sexi, fu dapprima la cantante Patty Pravo che diede vita al personaggio di Jacula una vampira, poi sempre sul tema, Ornella Muti (Sukia) e Caterine Deneuve (Zora) non vennero risparmiati nemmeno personaggi maschili; Playcolt era Alain Delon, Adriano Celentano diventa Lando, mentre l’attore Lando Buzzanca diventa il Montatore.

Personaggi che faranno la storia del genere “fumetto-erotico”, come Bonnie, Hessa, Lucifera, Lucrezia, Messalina, Terror, Oltretomba. E Jolanda De Almaviva, al cui successo contribuirà Milo Manara, perché nonostante trame assurde, storie banali, personaggi surreali, lati B e tette al vento, il genere ebbe un notevole successo e vi lavorarono grandi maestri del disegno, come Leone Frollo, Sandro Angiolini, Magnus e appunto il più eclettico Milo Manara.

Quanti amici, quanti pancalieresi e non solo, passavano in negozio per vedere se era già uscito il nuovo numero del loro fumetto preferito. Raggiunto l’apice del successo negli anni 70, successivamente cominciò il declino, a causa di mancanza di idee, storie scadenti e soprattutto per l’arrivo di nuovi canali dell’erotismo, dalle tv alle videocassette che ti permettevano di vedere personaggi veri e non più disegnati su carta.

Con la scomparsa di questi fumetti, scomparve anche una parte della nostra fantasia, del nostro immaginario, non solo quello erotico.

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Sono un curioso del XX secolo
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